Il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) nel suo rapporto sulle Frontiere 2022 segnala il grave impatto del cambiamento climatico sulla deviazione di molti processi naturali degli ecosistemi. Gli incendi che oggi sferzano in molte regioni del mondo, dalla Siberia all’Europa, dal Canada alla California, sono una reale conseguenza dell’alterazione del regime degli incendi, provocati dal cambiamento climatico indotto dall’uomo. In media, l’essere umano è responsabile del 96% degli incendi e solo il 4% è dovuto a cause naturali, emergenza che mette a rischio il nostro benessere e il futuro di tutti gli ecosistemi.
A livello globale, si assiste a un peggioramento del cambiamento climatico, giugno 2022 è stato il terzo più caldo mai registrato, con temperature estreme in particolare in Spagna, Francia e Italia. È quanto afferma Copernicus Climate Change Service (C3S) il programma di osservazione della terra dell’Unione europea. Dal 2002 al 2016, sono stati bruciati circa 423 milioni di ettari della superficie terrestre, di cui il 67% sul continente africano. I disastrosi incendi boschivi verificatesi negli ultimi anni in molte aree del Mediterraneo, in particolare nell’estate 2021 (Calabria, Sicilia, Sardegna, Grecia, Turchia), stanno colpendo centinaia di persone e centri abitati, ma anche attività economiche, causando laperdita di habitat per la fauna selvatica, alterando completamente gli ecosistemi vitali e generando dissesto idrogeologico.In Italia, gli incendi boschivi hanno bruciato una superficie media annua di 72.945 ettari, ben al di sopra della media ed è terza dietro a Portogallo e Spagna secondo il report WWF.
COSA SIGNIFICA ALTERARE IL REGIME DEGLI INCENDI DI ORIGINE NATURALE
Gli incendi di origine naturale sono parte integrante dei processi naturali che stanno alla base del funzionamento di molti ecosistemi e del mantenimento della biodiversità. L’alterazione dei tempi, della frequenza, delle dimensioni e l’intensità degli incendi possono determinare cambiamenti delle funzioni ecologiche e in alcuni casi, possono aumentare il rischio di accensione. Ad esempio, alcune piante possono contenerli e necessitano di incendi ricorrenti per innescare la germinazione. L’uomo è responsabile direttamente e indirettamente di aver alterato il regime dei fuochi, modificando la flora, la fauna e l’equilibrio del sistema naturale. Infatti, le principali pratiche dei cambiamenti nell’uso del suolo, quali estrazione di risorse, disboscamento, deforestazione, espansione agricola, sviluppo urbano e rurale vanno a deviare il ciclo dei regimi di incendio naturale. In Brasile, la deforestazione e l’uso agricolo hanno provocato un aumento degli incendi, inclusa l’Amazzonia, regione della foresta pluviale dove gli incendi erano rari.
PIANIFICAZIONE E PREVENZIONE DEGLI INCENDI
Le politiche di gestione del fuoco inadeguate e la scarsa conoscenza del territorio possono alterare il regime di incendi naturali.
A tal proposito la Commissione Europea nel suo recente rapporto (2021) Land-based wildfire prevention[1], fornisce delle linee guida in accordo con gli obiettivi del Green Deal europeo per mitigare il rischio di incendio.
Il punto di vista delle istituzioni europee vede come misura primaria la prevenzione degli incendi, da una parte attraverso strutture e composizioni più resistenti e un uso resiliente delle foreste, dei boschi e della vegetazione in altri paesaggi e d’altra parte mediante il perfezionamento nelle osservazioni dati e un miglioramento dei sistemi di monitoraggio, previsione e gestione degli incendi.
Un punto fondamentale che si inserisce all’interno delle misure di prevenzione vede come obiettivo quello di accrescere la conoscenza locale e delle buone pratiche che possono salvare vite umane, mediante investimenti nel campo dell’istruzione, delle risorse umane, degli strumenti di programmazione e delle attrezzature. L’utilizzo di approcci partecipativi per far fronte alla grande emergenza assumono un ruolo significativo all’interno di uno scenario ormai globale.
[1] Land-based wildfire prevention: principles and experiences on managing landscapes, forests and woodlands for safety and resilience in Europe – European Commission, 2021.
Giulia Manca